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IL METODO TECHINEOS DEL DOTTOR SOLERIO E L’ALLERGENE ALIMENTARE PRIMARIO

IL METODO TECHINEOS DEL DOTTOR SOLERIO E L’ALLERGENE ALIMENTARE PRIMARIO

Da moltissimi anni mi curo con questo metodo, ne ho trovato innumerevoli benefici, anzi potrei dire che mi ha salvato da una vita di malattia e sofferenza per le condizioni in cui era il mio intestino, per cui ne propongo la presentazione.
Sono arrivato dal dottor Alessandro Solerio dopo che con l’Omeopatia classica avevo risolto solo parzialmente una grave rinite allergica (quasi invalidante) e un eccesso di Bilirubina nel sangue. E’ interessante a questo proposito la proposta che mi fece un medico ospedaliero a cui mi ero rivolto con tre referti negativi di ecografia alla cistifellea per presunta calcolosi, dati da tre diverse strutture: “Operiamo, tiriamo fuori la cistifellea e vediamo se ci sono i calcoli o meno
gli risposi “E se non ci sono, me la rimettete a posto come prima, come fosse un pezzo del motore dell’auto, vero?
Ero sconfortato poiché dopo alcuni anni in cui evitavo i latticini, dal momento che la bravissima naturopata con cui mi curavo era riuscita a diagnosticarmi una allergia alle caseine e al lattosio, mi erano ricomparsi i sintomi anche se in maniera meno acuta.
La naturopata non sapeva che caseina e lattosio sono inseriti in vari alimenti insospettabili dalla pasta al pane al vino bianco, e nei cosmetici, per cui togliendo solo formaggi, latte, burro, panna e yogurt avevo ottenuto un grosso miglioramento iniziale, confermato anche dalle analisi cliniche, ma nel tempo emergeva l’intossicazione portata dalle piccole quantità ingerite ogni giorno senza saperlo in alimenti che non dichiaravano di contenere derivati del latte, ma li avevano.
Ebbi la fortuna di trovare sulla mia strada una persona che si curava con lui e che mi diede il suo numero di telefono. Dopo sei mesi ero a Sanremo per la prima visita.
E da quel giorno la mia vita è cambiata, perché per guarire bisogna evolvere

SOLERIO al convegno

il dottor Alessandro Solerio al convegno Techineos

Techineos è un metodo curativo e preventivo.
autore: dr. med. Alessandro Solerio, cardiologo, omeopata, esperto di medicina bioelettronica

Nell’ambito di ogni terapia medica, si rischia di attuare mascheramenti di sintomi senza realizzare una radicale soluzione delle cause profonde, iniziali, della malattia del paziente.
L’esperienza raccolta nella pratica delle medicine non ufficiali ha portato alla costruzione di questa prassi volta alla ricerca delle cause profonde della malattia ed alla loro soluzione nel rispetto dell’integrità biologica del paziente.

Durante la visita il paziente è sottoposto ad una serie di test biologici quali il Test di Voll, il Test di Morell o dell’allergene invertito, il Test di Schimmel modificato.
Il test biologico complesso, così messo a punto, evidenzia per ogni paziente quale inizio della catena causale delle patologie una intolleranza alimentare da Allergene Primario.
L’Allergene Primario (o Allergene mascherato), quale è definito dall’Ecologia Clinica, non è diagnosticabile con gli Esami Allergologici abituali (Intradermoreazione e RAST) comunemente praticati: questi evidenziano unicamente le allergie dovute alle IGe (immunoglobuline-e).
Ma le classi delle immunoglobuline umane sono ben più numerose: difatti si descrivono, oltre alle IGe, le IGa, IGm, IGg, IGd; in particolare nel caso degli Allergeni Primari (od Alimentari) sembra che entrino in gioco le IGg4.
L’unica tecnica in grado di diagnosticare con una certa affidabilità gli Allergeni Primari è il test di eliminazione: l’eliminazione di un antigene alimentare dalla dieta comporta la scomparsa dei sintomi, i quali si ripresentano subito nel caso l’antigene sia reintrodotto o il paziente ne venga in contatto per altre vie.
E’ interessante notare che in pazienti in cui il RAST o le intradermoreazioni evidenziano alcuni allergeni secondari, con i Test Biologici si diagnostica, oltre agli stessi Allergeni Secondari (o scatenanti), un unico allergene (primario o determinante) che caratterizza l’atteggiamento immunologico del paziente fino dai primi mesi di vita e spiega gli eventi patologici susseguitisi nella sua storia clinica.

Le sintomatologie croniche o che si ripetono ciclicamente sono da ascrivere ad errori del sistema immunitario che fa autoaggressione per via umorale (autoanticorpi) o cellulare (linfociti) a carico di tessuti od organi, generando infiammazione con sintomatologie specifiche del tale organo o del tale tessuto e causando in un secondo tempo la caduta delle difese con possibilità di infezioni batteriche e virali.
Ricordiamo con Pasteur che i germi non contano niente, quello che conta è il terreno!

Col passare del tempo, per successivi episodi di autoimmunità acuta, i tessuti od organi bersaglio vanno incontro a fenomeni di sclerosi (invasioni del connettivo e della sostanza fondamentale da parte di immunocomplessi). Lo stadio successivo sarà la degenerazione neoplastica: infatti il siero del soggetto precancerinico o già canceroso è particolarmente ricco di autoanticorpi.

L’esperienza clinica maturata in molti anni di terapie con medicine dolci e sperimentata ormai su migliaia di pazienti, con riscontri tanto diagnostici quanto di efficacia terapeutica, porta ad affermare che a determinare tutte le patologie croniche o ciclicamente ripetentesi di un individuo è sempre un Antigene Alimentare, il suddetto Antigene Primario Mascherato: la soppressione di questo riduce significativamente i sintomi del Paziente ed inoltre favorisce l’efficacia delle Terapie biologiche dolci quali, ad esempio, l’Omeopatia, l’Agopuntura, la Biorisonanza o terapia MoRa.
Questo approccio metodologico (astensione dall’Antigene più terapie Biologiche) risolve casi cronici apparentemente insolubili ed evita addirittura interventi chirurgici di ablazione di organi riuscendo a ripristinarne la normale funzione.
Consideriamo ad esempio il caso delle Tonsilliti croniche dell’infanzia: tutti noi conosciamo bambini che passano da una faringite febbrile all’altra, continuamente sottoposti a terapie antibiotiche od immunostimolanti.
La normale evoluzione di questi pazienti è verso la cronicità: bronchite cronica, asma bronchiale; le tonsillectomie non modificano questa evoluzione, spesso, anzi, la accelerano.
La totalità di questi bambini “Linfatici” sottoposti a test biologici evidenzia un antigene alimentare primario, e uno solo: latte, frumento, solanacee, bianco d’uovo, carne di manzo, polifosfati e così via.
Solo una piccola percentuale di tali pazienti è positiva per agenti batterici o virali: Stafilococchi, Streptococchi, Virus influenzali, Candida, i più frequenti.
La logica conclusione è che l’infiammazione delle mucose in un primo momento avvenga per attivazione linfocitaria (produzione di anticorpi) contro Antigeni Alimentari non accettati dal Sistema Immunitario: da qui i ripetuti episodi di faringotonsilliti febbrili.
Anche sottoponendo a Test il paziente in fase acuta spesso non si riscontrano agenti eziologici batterici o virali: questi arriveranno più tardi a colonizzare dei tessuti le cui difese si sono via via indebolite: solo quando il terreno è privo di difese, gli agenti infettivi riescono ad attaccarlo; se le mucose sono immunologicamente sane, i germi restano inattivi.
L’esperienza clinica dimostra che l’eliminazione dell’Antigene Alimentare da parte del soggetto porta ad una rapida scomparsa della sua patologia ed a una normalizzazione del quadro anatomico: Linfonodi e Tonsille ritornano di aspetto e volume normale. Non si verificano più recidive se il sistema immunitario del Paziente non viene più esposto all’ antigene. Al contrario, esposizioni massive al cibo allergizzante (stimolazione specifica) o stimolazioni aspecifiche quali le Vaccinazioni riaccendono i sintomi nei piccoli pazienti.

A seguito della Vaccinazione il sistema immunitario subisce una violenta attivazione specifica: fenomeno positivo, perchè impara a difendersi dalla tossina tetanica o difterica o dal virus della poliomielite. C’è però il rovescio della medaglia: il vaccino, esercita anche una stimolazione aspecifica e attiva i processi di autoimmunità umorale e cellulare generando episodi acuti (cosiddetti “influenzali” oppure Incidenti da Vaccino).
E’ importante quindi limitare le Vaccinazioni a quelle strettamente indispensabili ed ove possibile monitorizzare i livelli di Anticorpi specifici per evitare inutili ripetizioni delle dosi vacciniche, richieste abitualmente per obbligo di legge, che rendono il sistema immunitario iperattivo e quindi sempre più autoaggressivo, mettendo in pericolo la salute.

Ma se le affezioni linfatiche (tonsilliti, appendiciti e tutte le mucositi) della prima infanzia rappresentano i primi momenti di questa malattia autoimmune da Antigeni Alimentari, con gli anni i Pazienti evolvono verso sintomi sempre più cronici, ripetitivi e purtroppo evolutivi.
In effetti il passo dalla sensibilizzazione alimentare alla autoimmunità è breve: le proteine che costituiscono le nostre cellule, i nostri tessuti, sono simili agli Antigeni Alimentari ed il Sistema Immunitario attacca tanto gli uni quanto gli altri, minandone la funzione e l’integrità biologica in maniera sempre più importante.

Analizziamo un caso: una Paziente di 55 anni, affetta da fibromi uterini, cistopielite recidivante, calcolosi renale, verruche plantari resistenti ad ogni terapia.
I Test biologici techineos evidenziano un’allergia alle proteine del Latte. La catena causale degli organi risulta la seguente: mucosa intestinale (confessa anche una grave stipsi), rene, uretere, utero, cute. Tutti gli organi sotto stress reagiscono alle proteine del Latte. Il rene e l’uretere reagiscono al nosode “Escherichia-Coli”, la pelle al nosode “Verruca plana”.
La patologia autoimmune è quindi partita dalla mucosa intestinale e si è estesa agli altri organi: rene, utero, uretere, con calcolosi ed infezioni recidivanti delle vie urinarie, verruche cutanee: è evidente la caduta delle difese tessutali.
Ma anche la proliferazione del tessuto uterino è secondaria ad autoimmunità: l’eliminazione del Latte dalla dieta e il riequilibrio energetico della paziente fanno sì che in pochi mesi la sintomatologia mestruale si normalizzi, non ci siano più dolori, i flussi arrivino a cadenza regolare, non abbiano più carattere emorragico.
Se ci si prende la briga di documentare con ecografie seriate nel tempo l’evoluzione dei fibromi, si avrà la sorpresa di verificare l’arresto della crescita prima e poi una lenta tendenza al riassorbimento. L’evoluzione morfologica segue il miglioramento clinico. In parallelo si assiste alla scomparsa della sintomatologia urinaria: non più coliche, non più febbri, non più eliminazione di calcoli ed incredibile scomparsa delle verruche plantari senza alcuna terapia locale.
La sospensione dell’Antigene Alimentare comporta benefici tanto nelle patologie acute quanto in quelle croniche; purtroppo tale astensione deve essere la più completa possibile: occorre evitare sia l’ingestione che l’esposizione cutanea prolungata, con conseguente assorbimento di molecole o di frequenze (Campo Elettromagnetico dell’Antigene).
Ad esempio, un allergico al frumento dovrà evitare pane, pasta o cibi che contengono derivati: birra, whisky, gazzosa (contengono tutti maltodestrine), ma anche astenersi da saponi, shampoo, cosmetici contenenti germe di grano od amido di frumento.
Un allergico alla Carne Bovina dovrà evitare dadi per brodo, estratti di carne, dovrà sospettare del pane, dei risotti, ma anche dei cosmetici o prodotti da bagno: possono contenere estratti di placenta o connettivi di origine bovina!
I cosmetici ed i saponi sono un trabocchetto costante per gli allergici: le composizioni non sono indicate sulle confezioni o lo sono in maniera incompleta, inoltre le concentrazioni dell’Allergene sono molto maggiori che nei cibi.
La pelle assorbe facilmente, come la nostra mucosa digestiva, ed ambedue i tessuti sono ricchi di linfociti pronti ad attivarsi ed a lanciare i loro segnali di difesa, non solo localmente ma anche a distanza: una bella lavata di capelli, magari dal parrucchiere con uno shampoo non identificato, può scatenare un episodio di cistite nella paziente dell’esempio precedente.
In tutti i pazienti fenomeni di intolleranza alimentare si manifestano non solo per assorbimento cutaneo ma anche per contatto indiretto, soprattutto se ripetuto o prolungato. Se una massaia si protegge con i guanti di gomma e lava degli indumenti col sapone di Marsiglia (che contiene derivati del Latte e del Frumento e talora derivati dell’uovo) può accusare una cistite emorragica acuta od il persistere di sintomi cronici (una nevrite dello sciatico, ad esempio) dovuti ad autoimmunità. Evidentemente in questo caso il segnale che attiva i linfociti non è di natura molecolare ma elettromagnetica.

Sono esperienze verificate nella clinica quali il caso seguente:
Paziente di circa 50 anni, affetta da episodi di tachicardia parossistica (anche due per settimana), ripetutamente operata per flemmoni sottocutanei nella regione del torace e del dorso: guariscono e si riformano altrove in continuazione, non risentono della terapia antibiotica.
La paziente, allergica al Frumento, viene sottoposta a terapia Omeopatica, MoRa e dieta di eliminazione.
Nel giro di circa sei mesi scompaiono le suppurazioni e le crisi di tachicardia parossistica. Se però la paziente impasta farina di frumento per i suoi famigliari, la notte seguente ha insonnia e senso di palpitazione: i sintomi si manifestano anche se indossa guanti di gomma. Le terapie, oltre a guarirla, la rendono meno sensibile, ma il contatto cutaneo prolungato determina ancora sintomi da liberazione di Istamina (linfociti sensibili al campo Elettromagnetico dell’Antigene alimentare).

Se è fondamentale l’astensione dall’antigene alimentare per risolvere il caso clinico, altrettanto importante è la terapia biologica di stimolo e recupero per i tessuti.
L’esperienza clinica rivela che tutte le terapie energetiche o vitalistiche ottengono risultati brillanti in un’alta percentuale di pazienti tanto in fase acuta quanto cronica.
L’Omeopatia, l’Agopuntura, la terapia MoRa, tutte metodiche di riequilibrio energetico, sono armi formidabili ed efficaci per realizzare guarigioni spettacolari: una sciatalgia da ernia discale che scompare, un’asma che guarisce, un’ulcera duodenale che cicatrizza, una sindrome ansioso-fobica che recede totalmente e tutte evitando o progressivamente sospendendo ogni terapia chimico-farmacologica.
Tuttavia, una volta risolta con le suddette terapie la patologia che li ha portati a consultazione, capita spesso di constatare attraverso lievi sintomi a carico di altri tessuti o la ricomparsa delle precedenti patologie a distanza di anni che le cause iniziali (o se preferite il terreno) non erano state bonificate totalmente. In realtà si era agito brillantemente sulla sintomatologia del Terzo Organo ma non si era arrivati a sanare totalmente i primi due, i quali così hanno ammalato un altro Terzo Organo!
Alla guarigione di una grave sciatica può seguire, a distanza di un tempo brevissimo (un giorno) o molto lungo (anche anni) una dermatite, una espulsione cutanea, magari saltuaria, a denunciare che il fuoco cova sotto la cenere, che il Sistema Immunitario lavora in modo errato generando aggressione tessutale ed accumulando tossine locali e generali.
Per un’Asma che scompare può persistere in una paziente una Cistite acuta saltuaria o dei cicli mestruali dolorosi ad indicare che, se la mucosa bronchiale ha recuperato un equilibrio, altre mucose, quelle della vescica e dell’utero, ancora denunciano la persistenza della malattia iniziale.
Per una sciatalgia acuta che guarisce, il persistere di una stipsi o di una diarrea, di dolori addominali o feci mal digerite, ovvero il manifestarsi di un’insonnia, di ansia eccessiva, rivelano che il terreno non è stato completamente bonificato: l’organo da cui è nata la nevrite è tuttora sofferente, ovvero la malattia si è focalizzata su un diverso tessuto.
Di conseguenza, nel momento in cui l’organismo supera la fase acuta, è importante andare a curare le cause, risalire lungo la catena causale per potere realmente fare medicina preventiva ed evitare le patologie croniche che fatalmente ne deriverebbero.

Le patologie degenerative, sclerosi tessutale e degenerazione neoplastica, si possono impedire o notevolmente ritardare se siamo in grado di leggere nel paziente i sintomi residui e capirne le cause.
Un’allergia ai polifosfati, una volta guarita la nevrite dello sciatico, può continuare a sovraccaricare reni e mucosa intestinale per autoimmunità indotta, e a bombardare di istamine e ammine psicoattive il sistema nervoso, da cui ansia, insonnia, fobie, “colon irritabile” oggi, e poi calcolosi, ipertensione, asma bronchiale tumori benigni o neoplasie domani.
Alla luce di queste osservazioni ed esperienze è nato TECHINEOS (Tecniche di incremento neuropsichico endocrino organico secondo A. Solerio), metodo a valenza tanto curativa quanto preventiva.

Il metodo TECHINEOS è composto di tre passi fondamentali:
1) Astensione dall’allergene.
2) Terapia di rivitalizzazione degli organi più colpiti.
3) Terapia di innalzamento della soglia di tolleranza (Immunomodulazione selettiva).

Primo passo fondamentale per risolvere rapidamente sintomi acuti o sanare situazioni croniche apparentemente inguaribili è dunque l’astensione dall’allergene primario, evitandone l’assorbimento di molecole per via orale, per via cutanea o l’esposizione alle frequenze per contatto ripetuto o prolungato.

Secondo passo fondamentale è la terapia di stimolo o rivitalizzazione degli organi più colpiti secondo la catena causale e le regole di conservazione (equilibrio) dell’energia. Assolvono a questo compito l’Agopuntura Generale, la terapia di base (primo tempo della seduta di Moraterapia), la prescrizione di rimedi Omeopatici.
Tra questi ultimi sono prescritti rimedi dell’omeopatia unicista volti al riequilibrio della personalità (rimedio fondamentale secondo l’autore) ed al risanamento degli organi deboli, inoltre dinamizzazioni omeopatiche dei costituenti del ciclo di Krebs (catalizzatori del ciclo dell’ Acido Citrico) ònde ridurre acidosi ed evitare le reazioni di aggravamento. Ricordate che allergia è sinonimo di acidosi e quindi sia di infiammazione tessutale, sia di fatica fisica e psichica. Uno dei primi effetti riscontrati rapidamente dai pazienti è una ritrovata capacità psicofisica ed un accelerato recupero dopo affaticamento.
I rimedi omeopatici sono usati nelle diluizioni:
– medie = 200 D, 200 K o 200 CH,
– alte =MCH, 10M, 50M
– altissime = 100 M
I criteri di scelta sono i test biologici atti a verificare tanto l’efficacia quanto la tolleranza dei rimedi prescritti.

Terzo passo fondamentale è la terapia di innalzamento della soglia di sensibilità all’Allergene Alimentare o Immunomodulazione selettiva. Lo scopo è quello di indurre tolleranza immunitaria da parte dell’organismo nei confronti dell’ Antigene diagnosticato. In questo ambito agiscono tanto i rimedi omeopatici quanto la terapia MoRa con le frequenze dell’ antigene opportunamente trattate ed amplificate. Con tali accorgimenti si riesce ad innalzare la soglia di tolleranza senza produrre deficit del sistema immunitario anzi correggendone il tiro per renderlo più attivo nei confronti degli antigeni chimici batterici e virali.

E’ normale osservazione che il paziente, nel corso del trattamento, eviti le patologie stagionali o le infezioni intercorrenti alle quali in precedenza andava soggetto. Utilizzando i tre passi fondamentali della metodica è regola costante che il paziente veda scomparire la propria sintomatologia anche se vecchia di tanti anni e considerata irreversibile.
In caso di persistenza di taluni sintomi o della loro saltuaria ricomparsa, la causa è sempre una esposizione all’Antigene Alimentare, o cosciente o per errore non voluto.
E’ essenziale ricordare che l’esposizione all’Antigene avviene o per ingestione (assorbimento di molecole dalla mucosa digestiva) o per contatto cutaneo (assorbimento di molecole) ma anche assorbimento di frequenze elettromagnetiche.
Le norme e le astuzie per evitare l’Antigene individuale sono contenute nei programmi specifici che sono consegnati alla prima consultazione; questi vengono integrati mano a mano che vengono acquisite nuove informazioni.
Oltre alla soppressione dell’Antigene, occorre ricordare gli altri due passi fondamentali del metodo: terapia di rivitalizzazione degli organi e terapia di controllo del Sistema Immunitario (Immunomodulazione selettiva).
Dell’insieme di questi tre momenti è composto TECHINEOS.
Darà risultati inattesi, ma richiede costante attenzione ed un cambiamento degli schemi di vita.
Per guarire bisogna evolvere!